
Storia

Tra i classici giochi arcade anni 80 Rolling Thunder era completamente diverso.
Pubblicato nel 1986 da Namco si distingueva certamente dalla maggior parte dei coin-op dell’epoca per il suo design, e per la trama: da film di spionaggio anni ’60.
Inoltre, per alcuni aspetti, è stato un gioco piuttosto innovativo.
Per esempio la possibilità di nascondersi dietro le casse o le porte per evitare il fuoco nemico non era proprio una cosa scontata per i giochi arcade degli anni 80.
Rolling Thunder è stato convertito per tutti i sistemi informatici più diffusi in Europa.
Panoramica del gioco

Il primo gioco della serie Rolling Thunder ha un aspetto retro-spia. Il player one veste i panni di un agente segreto dell’organizzazione WPCO (World Police Criminal Organization), nome in codice Albatross.
Il nostro eroe dovrà infiltrarsi nel covo segreto di una banda nemica conosciuta come Geldra, per salvare la sua compagna Leila.
Lo scenario di gioco è ambientato in una base sotterranea a New York City, intorno alla fine degli anni ’60.
Le immagini, di questo classico tra i giochi arcade anni 80 Rolling Thunder, forse un po’ ripetitive ma abbastanza discrete.
Lo scenario è identico per tre dei cinque livelli, che si svolgono in una non troppo definita base militare sotterranea.
Gli altri due invece si svolgono in una grotta nella giungla.
Gli sprite dei personaggi sono grandi e ci sono alcune animazioni abbastanza interessanti, come per esempio, il modo in cui l’eroe salta tra i livelli.
Brevi filmati accompagnano il percorso attraverso i livelli e riproducono Leila che viene torturata da Maboo, il leader di Geldra.
Maboo appare anche nella schermata (molto frequente vista la difficoltà) di Game Over, dove ti provoca con la sua risata digitalizzata.

Giochi arcade anni 80 Rolling Thunder: il Gameplay

Il gameplay di Rolling Thunder è molto simile a quello di Shinobi, ma sarebbe meglio affermare il contrario, visto che il gioco di Namco precede quello di Sega di circa un anno.
Forse Rolling Thunder è un po’ più semplice, perché non ci sono ostaggi da salvare.
In entrambi i giochi però, impieghi la maggior parte del tempo a nasconderti dietro le casse e sparare a una varietà di nemici, mentre salti in avanti e indietro tra i due livelli sullo schermo.
In Rolling Thunder , le munizioni sono limitate.
Esaurire completamente i proiettili non ti lascia indifeso davanti ai nemici, ma potrai sparare solo un singolo proiettile alla volta.
Un pò pochino per affrontare le orde di nemici che compaiono da ogni parte.
Per fare il pieno di munizioni dovrai nasconderti in una delle tante porte sparse per i livelli.
C’è anche un bug piuttosto utile: se si cammina avanti per un paio di schermate e poi si torna indietro i negozi di munizioni riforniscono le loro scorte!
Tuttavia, il tempo limitato non consente spesso di procedere in questo modo, ma è comunque un bene saperlo.
La barra di energia inoltre, sembra quasi uno scherzo crudele, visto che ricevere una pallottola ti uccide sul colpo.
Imbattersi contro un nemico invece la riduce della metà. Se muori torni indietro a una parte precedente della scena.
Nelle fasi iniziali del gioco, i nemici impugnano delle pistole oppure delle granate.
Invece nei livelli successivi, i programmatori hanno inserito nemici ancora più folli: pantere, pipistrelli, creature di fuoco saltellanti che esplodono in fiamme più piccole quando gli spari e altro ancora.
Come altri giochi arcade dell’epoca, la difficoltà è prevalentemente costituita dai controlli stessi.
Non è possibile sparare verticalmente né sparare a mezz’aria. Questo comporta di dover “lavorare” bene con i controlli per non rischiare di rimanere indifeso.
Il gioco è composto da “solo” cinque fasi ma, al completamento della quinta fase, inizi la seconda parte della storia, in cui dovrai ripetere di nuovo le stesse fasi, ma con un livello di difficoltà più alto.
La seconda parte, oltre a nemici più forti, presenta ostacoli nuovi da superare, come raggi laser oppure delle gabbie che bloccano determinati corridoi.
Dopo aver superato nuovamente questi livelli, sarai in grado finalmente di affrontare Maboo per la tanto bramata battaglia finale.
giochi arcade anni 80 Rolling Thunder: conclusioni

Quindi in conclusione, se Rolling Thunder è veramente così difficile, perché vale la pena di scomodarsi per provare a giocare un titolo come questo?
Semplice, perché, nonostante la sua difficoltà, il gioco rimane straordinariamente avvincente.
Inoltre Rolling Thunder condivide in parte la filosofia vista nei giochi precedenti di Namco quali Galaxian e Galaga .
In quei titoli di successo, i programmatori di Namco sono riusciti a creare, un senso di fluidità nello scorrimento del gioco, molto soddisfacente che, man mano che le tue abilità migliorano, continua a premiarti.